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Oggi vi spiego in modo rapido e semplice come leggere le etichette per evitare di inciampare nel lattosio .

Non vi spiego tutta la legislatura sull’etichettatura altrimenti alla terza riga siete annoiati a morte e piuttosto di andare avanti vi mangiate lattosio puro. Quindi parto dalle domande che ho letto in giro e che spesso mi hanno rivolto :

Sulla parte anteriore del prodotto delattosato c’è la scritta “senza lattosio” e dietro, negli ingredienti , c’è scritto latte intero  . Come hanno fatto a sbagliare così?!!
È semplice : non hanno sbagliato. L’eliminazione del lattosio avviene industrialmente con L’AGGIUNTA al latte di un enzima  , la beta galattosidasi, che divide le molecole del disaccaride lattosio in due monosaccaridi digeribili. Quindi il prodotto finale sarà un delattosato , ma negli ingredienti troveremo comunque il prodotto di partenza.

Altra domanda molto diffusa è: il latte parzialmente scremato ha meno lattosio???
Ovviamente no, la scrematura è un processo che riguarda i grassi, macromolecole ben distinte dagli zuccheri, categoria di cui fa parte il lattosio. Per cui sia il latte intero , che quello parzialmente scremato e anche lo scremato contengono lattosio.

Se  prendo il latte a lunga conservazione ha meno lattosio?
Ovviamente anche qui no, i processi che si attuano per il mantenimento della salubrità del latte e quindi anche delle qualità organolettiche del prodotto finito non degradano il lattosio. Il latte che ha subito sterilizzazione, pastorizzazione , uperizzazione , microfiltrazione ecc presenta comunque lattosio.

Quindi quando leggo gli ingredienti di un prodotto, cosa devo escludere?!
Ovviamente latte , lattosio, panna, formaggio e gelato ma anche latte in polvere ( è una diceria che contiene meno lattosio, anzi, ne contiene di più!), latte concentrato, latte fermentato, siero di latte, siero di latte in polvere, siero in polvere , latticello, permeato di siero di latte, burro , burro anidro, yogurt, kefir  e zuccheri del latte.

E se trovo scritto burro di cacao?
Potete mangiarlo, è un grasso di origine vegetale,  come il burro di Karitè, per cui innocuo per noi.

E l’acido lattico??
Tranquilli anche lì, è il prodotto del processo di fermentazione e non contiene lattosio.

La famosa scritta aromi (latte)  o aromi (panna) ??
Ecco qui le cose non sono ben chiare in quanto questa parte è una sorta di “ricetta segreta “ dell’azienda e quindi non è dato sapere di cosa sono fatti questi aromi. Ma la scritta latte o panna ( vi ricordo che è un’allergene per cui vi è l’obbligo di dichiararlo) ne indica comunque la presenza e , non sapendo quale molecola usano direi di evitare a priori.

Lo sanno tutti che nelle etichette di qualsiasi prodotto,  gli ingredienti sono scritti in modo decrescente, cioè partendo da quelli presenti in maggior percentuale a quelli presenti in piccole quantità che troverete per ultime. Abbiamo letto la lista e non c’è niente di vietato per noi, ma la dicitura, praticamente nell’ ultima riga ,  “può contenere tracce di latte “???
Questa sì che ci mette  in dubbio. Questa indica che è stato prodotto in un’industria che lavora altre materie prime e che quindi ci potrebbero, ipoteticamente, forse, per caso, essere delle piccole tracce dovute appunto ad una contaminazione indiretta. Questa dicitura per noi intolleranti non è un problema, possiamo assumere questi prodotti tranquillamente. Attenzione però ai soggetti allergici alle proteine del latte, per loro è bene evitare .

È vero che il latte di capra  o di asina contengono meno lattosio?
Assolutamente no, è una diceria che deriva dal fatto che , per esempio quella di asina, ha una composizione in proteine di latte in parte diversa e quindi si presumeva potesse dare una minor risposta allergica. Ma che non riguarda il lattosio, che è uno zucchero.  Nel dubbio vi lascio una tabella del mio libro di microbiologia alimentare dove vengono riportare le % di lattosio in 100 ml di latte di varie specie animale.

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E se ci fosse lattosio non dichiarato?
Ultima e non meno importante informazione che vi lascio è che il latte non lo nascondono, in quanto allergene è riportato in neretto sempre sulle etichette , anche se presente in percentuali millesimali.

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5 Comments

  1. Tiziana 2 Ottobre 2018 at 14:14 - Reply

    Grazie per l’articolo! Io sono intollerante al lattosio e non posso mangiare nulla che lo contenga. Ti faccio una domanda: possibile che io mal sopporti anche i cibi che vengono dichiarati “senza lattosio”?

    • admin 3 Ottobre 2018 at 14:15 - Reply

      Tiziana tantissimi intolleranti non reggono i latticini senza lattosio, io ne reggo a stento 1 massimo massimo 2 a settimana per esempio.
      Aili sta facendo degli studi in merito comunque 😉

  2. Marlene 2 Ottobre 2018 at 15:27 - Reply

    Da quando ho scoperto la mia intolleranza al lattosio nulla è stato come prima… a parte gli scherzi: interessante questo post. Saper leggere le etichette è fondamentale per non stare male senza sapersi spiegare il perché.

  3. Vittoria 3 Ottobre 2018 at 18:31 - Reply

    Grazie davvero! Una delle mie migliori amiche è intollerante al lattosio ed sono preziosi questi post. Davvero tanto!

  4. Adele 4 Ottobre 2018 at 18:26 - Reply

    Scoperta per caso…grazzzzzzie.

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